venerdì 16 gennaio 2009

LIZZANO

Poco lontano dalla città di Cesena, sulla collina di Lizzano, dove dall’alto si vede il mare illuminare l’orizzonte, le parole dalle contessa Silvia Pasolini Zanelli a Giosuè Carducci ricreano un mondo, uno scenario nel quale ci si sente rapiti.
Tra le rughe degli alberi secolari, lungo le pieghe dei vigneti, i sentimenti che ancora sibilano nel vento sfiorano la nostra pelle, vi aderiscono, penetrano fino al cuore facendolo vibrare di commozione. Così, quando si passeggia per i viali del parco di Villa Silvia, non si può fare a meno di ripensare a chi prima di noi calcò quel terreno, ascoltò quei fruscii, fu accarezzato dalle brezze, spinse il suo sguardo lontano, dalle campagne fino al mare, cogliendone sensazioni, ricavandone rassicurazione, conforto e serenità.

Così Silvia scrive:

" Lizzano, 3 luglio 1904. Carissimo Senatore, siamo quassù Barberina ed io; ma la compagna delle Sue passeggiate mattutine appare smarrita e alla “ fata ” la bianchezza non vale contro l’ombra nera della sua lontananza. E’ vero che Lizzano vibrante della passata vita ci consola, serbando tra i freschi soffi mormoranti dei venti marini il suono dei gentili colloqui, e tra le sue fragranze, come i balsami degli Antichi per proteggere grazie e memorie, raccolta e accarezzata l’anima Sua. Così l’illusione ci pasce; e che altro è la vita umana? Ma quanto lontana e diversa questa illusione sia pur essa di sentimento, dall’immagine vera sensibile ch’io ricerco![…]

Silvia